Schede film sulla Palestina di Maurizio Fantoni Minnella

InfoPal. Pubblichiamo le schede di alcuni lavori di Maurizio Fantoni Minnella, scrittore, saggista, critico cinematografico e documentarista italiano.


CAOS TOTALE. LA MARCIA PERDUTA DI GAZA

Il 26 dicembre 2009, una delegazione di circa 1400 internazionalisti, di cui 140 italiani, provenienti da 42 paesi, si reca al Cairo per raggiungere successivamente, attraverso il Sinai, il valico egiziano-palestinese di Rafah ed entrare infine nella Striscia di Gaza dove, il 31 dicembre avrebbe dovuto svolgersi la Gaza Freedom March alla presenza di almeno 50.000 palestinesi.
Questo film è la cronaca esatta dei giorni confusi e appassionati, trascorsi al Cairo, dopo il rifiuto da parte del governo egiziano, di concedere alle delegazioni internazionali il diritto di recarsi al confine con la Striscia, di partecipare alla Marcia e quindi, di lasciare la stessa capitale egiziana. Ci eravamo proposti di girare un film nella Striscia di Gaza, sui palestinesi e sulla marcia del 31 dicembre e invece abbiamo raccontato un’altra storia che è la nostra storia e, più metaforicamente, la storia  di un’altra speranza, di un’utopia che si infrange  contro  la violenza  di un governo autoritario, amico di Israele.
Abbiamo girato per sette giorni, seguendo lo svolgersi degli eventi, che  in fase di montaggio, sono diventati un racconto, avventura collettiva. Nel “caos totale del Cairo” gli slogan che evocano il popolo palestinese” , sono come una preghiera laica  che si alza  in tutta la sua forza e al tempo stesso della propria impotenza.


QUADRILOGIA PALESTINESE-GAZA A CIELO APERTO

Nella città di Gaza il problema dello smaltimento della spazzatura appare nella sua drammatica evidenza camminando semplicemente per le strade cittadine, visitando le discariche temporanee e quelle principali che ormai straripano.
Sovrappopolamento e isolamento della Striscia dal mondo esterno ne sono le cause schiaccianti. Grazie ad un progetto di una Ong italiana, Coopi, esiste un sistema dinamico di raccolta quotidiana dei rifiuti che impiega a livello temporaneo un elevato numero di disoccupati gazawi. Un altro progetto si occupa invece del riciclaggio dei rifiuti, in particolare della plastica, dal cui successivo trattamento nascono  gli oggetti d’uso più svariati.
Il film racconta la vita quotidiana dei netturbini coi carretti, che dalle quattro del mattino cominciano la raccolta e il trasporto dei rifiuti nelle discariche di Gaza City fino al tardo pomeriggio, mostrando anche la città che vive, la sua gente (bambini, studenti, pescatori ecc.)


QUADRILOGIA PALESTINESE- TONIGHT ON JENIN

Dopo trent’anni d’oblio e di degrado, il cinema di Jenin, in Cisgiordania, rinasce sotto la guida di un cineasta di documentari, il tedesco Marcus Vetter, già autore di Earth of Jenin, 2008 sulla vita del padre di un bambino di Jenin, ucciso per caso da un soldato israeliano. Grazie al lavoro di un affiatato gruppo di volontari palestinesi e tedeschi, il cinema, posto al centro della città, che molti ricordano per le giornate di resistenza contro l’esercito israeliano che la invase nel 2002, meglio note  come la “battaglia di Jenin”, e per il grande campo profughi, ha acquistato una nuova vita, proponendosi di diventare un sicuro punto di riferimento culturale per l’intera città che mostra ancora oggi, i segni di un trauma incancellabile. Il film traccia il bilancio  del nuovo cinema come simbolo di rinascita culturale attraverso lo sguardo sulla città stessa e sui suoi abitanti.  Il film è altresì, in una più ampia accezione, grazie anche alla presenza di Mohamed Bakri, un omaggio al cinema palestinese contemporaneo.


QUADRILOGIA PALESTINESE- A EST DI GERUSALEMME

Gerusalemme Est, per ogni palestinese, è la capitale, la sola possibile, della Palestina.  A Sheik Jarrah o a Silwan, si lotta  per difendere il diritto  alla casa, mentre Israele costruisce nuovi insediamenti su un territorio che i palestinesi sentono come la propria terra. Palestinesi e israeliani manifestano pacificamente, uniti sotto un’unica bandiera, quella della giustizia.  Cresce tuttavia il clima di conflittualità quotidiana tra coloro che rivendicano il diritto di vivere in pace ed ebrei ortodossi, sempre più decisi ad occupare legalmente o illegalmente i territori arabi ad Est di Gerusalemme. Diviso in tre capitoli e un prologo, il film mescola il racconto di lotta con la descrizione della realtà quotidiana che si svolge intorno alla Porta di Damasco, simbolo vivente della Gerusalemme araba, il realismo della testimonianza con la poesia della realtà.


QUADRILOGIA PALESTINESE- IL LATO OMBRA. STORIE DI PALESTINESI DI ISRAELE

Il film è una sorta di viaggio tra i palestinesi d’Israele, ossia tra coloro che dal 1948 in avanti, hanno scelto di restare nella propria terra d’origine, diventata Israele. Da Jaffa, antichissimo porto del Mediterraneo, abitato dagli arabi, e Gerusalemme Est, attraverso le città di Ramla e di Lod, fino a Nazareth, Cana e ai villaggi palestinesi sulla costa, il film raccoglie numerose testimonianze di palestinesi che vivono la profonda lacerazione della doppia identità, mostrando i luoghi nei quali l’identità arabo palestinese è ancora viva (Jaffa) o in altri in cui essa è ridotta a un cumulo di rovine accanto a cui sono cresciuti ghetti popolari per la minoranza araba.


MURO CONTRO MURO

Il Muro del Pianto e il muro di sicurezza  e della vergogna che separa gli israeliani dai palestinesi; due entità contrapposte: il sacro e il politico. In questo cortometraggio, l’autore , con evidente spirito trasgressivo, si diverte a porli uno contro l’altro. Da una parte la folla di ebrei in preghiera, dall’altra, tracce di libertà, di rabbia e di speranza sul muro di cemento armato.


STORMY WEATHER IN JAFFA

Cielo tempestoso a Jaffa d’inverno. L’acqua del mare ha da poco oltrepassato gli argini e invaso la banchina. Sullo sfondo i grattacieli di Tel Aviv. Un bulldozer rimuove i sassi e il fango, mentre due lavoratori un po’ svogliati guardano l’orizzonte incerto  sognando, forse, di essere altrove.

DESERTS

Girato a Mitzpe Ramon, nel deserto del Negev, descrive il silenzio e il vuoto del cratere più lungo del mondo e del villaggio di coloni israeliani  sorto accanto a difesa del territorio.

HEBRON 

Cronaca di conflittualità quotidiana nella città più estrema della Cisgiordania, dove la presenza di un’ampia colonia di ebrei ortodossi e di un check point che li divide dai palestinesi, crea un perenne stato di tensione. Nel tessuto urbano della medina una rete metallica, divenuta tristemente famosa, raccoglie tutta la spazzatura che gli ebrei ortodossi che vivono ai piani superiori, gettano sopra in segno di disprezzo verso gli arabi che vivono e lavorano ai piani bassi.

SCUOLA DI GOMMA

Ai margini di un villaggio beduino, al confine tra Israele e Cisgiordania, sorge la cosiddetta Scuola di gomma (costruita con gomme d’automobile coperte di sola malta), creata apposta per i figli dei beduini che altrimenti resterebbero drammaticamente senza  istruzione. Costituita dall’ufficio della direttrice, un ampio cortile, un portico, due aule  e un giardino polveroso, esso rappresenta una speranza e un modello per questo popolo  che vive ai margini dei centri urbani cui vengono abitualmente negati i diritti più elementari.

DISSONANZE

Contrappunto dialettico poetico fra una chiesa moderna e un cementificio.

NO FUTURE FOR QALQILIA

Nella piccola città di Qalqilia in Cisgiordania, chiusa  su tre lati dal muro di sicurezza voluto da Ariel Sharon, l’anziano proprietario di una fumeria  informa che non c’è futuro per Qalqilia, prigioniera d’Israele e del muro