Unhrc vota a favore della giustizia per le vittime del conflitto di Gaza:l’UE si astiene.

Report del Pchr – Palestinian centre for human right.

Il 25 Marzo 2011, il Consiglio per i Diritti umani delle Nazioni Uniti ha adottato una risoluzione che promuove la ricerca di giustizia per  le vittime dell'offensiva israeliana nella Striscia di Gaza, l'operazione Piombo Fuso, scatenata tra il 27 dicembre 2008 e il 18 gennaio 2009. In particolare, la risoluzione raccomanda che l'Assemblea Generale presenti il rapporto “Goldstone” al Consiglio di Sicurezza per segnalare la situazione dei territori palestinesi occupati alla Corte Penale internazionale.

“La lunga esperienza del PCHR all'interno del sistema israeliano e il nostro ruolo di rappresentanti di oltre 1000 vittime dell'Operazione Piombo Fuso, hanno portato alla inequivocabile conclusione che all'interno del sistema israeliano l'applicazione della giustizia è una pura utopia. Invece di difendere e sostenere lo stato di diritto, il sistema giuridico e investigativo israeliano è manipolato ad arte per creare un illusione di rigore giudiziario, mentre in realtà si continua a perpetrare crimini efferati. 

Le indagini palestinesi hanno inoltre provato l'inefficienza e l'insufficienza di tale sistema rispetto alle esigenze del diritto internazionale.

Vista la totale mancanza di volontà e visto il mal funzionamento dei meccanismi interni, è evidente che si debba ricorrere all'intervento della Corte penale internazionale.

La risoluzione odierna del Consiglio dei Diritti Umani è un importante passo avanti verso la giusta direzione. PCHR e FIDH richiedono all'Assemblea Generale e al Consiglio di Sicurezza di accertarsi che lo stato di diritto venga rispettato. Il Consiglio di Sicurezza, che agisce ai sensi del capitolo VII della Carta dell'ONU, deve riferire la situazione in Israele e nei territori palestinesi occupati al Tribunale Penale Internazionale.

L'Unione Europea e altri stati non sono stati in grado di difendere lo stato di diritto.

PCHR e FIDH condannano il rifiuto di stati come il Regno Unito, Usa e Slovenia di sostenere la causa delle vittime dell'Operazione Piombo Fuso. 

Inoltre, non avendo approvato la risoluzione di oggi (25 marzo, ndr), la UE non ha tenuto fede al suo consueto  impegno pubblico di combattere le impunità e di difendere i diritti umani. Il voto di oggi è in netto contrasto con la recente decisione di affidare la situazione in Libia alla Corte Penale internazionale, e testimonia leggerezza e indifferenza per quanto riguarda l'universalità dei diritti umani e l'applicazione  ugalitaria dello stato di diritto.

Questa decisione mina la credibilità dell'apparente impegno dell'Unione Europea di garantire la giustizia, impegno riaffermato recentemente durante la decisone del 21 marzo 2011 sulla Corte Penale internazionale. 

 

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