UNRWA chiede ad Israele il rilascio immediato di ragazzo palestinese imprigionato

Tel Aviv – MEMO. L’Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e il lavoro per i rifugiati palestinesi (UNRWA) ha chiesto il rilascio immediato ed urgente di Amal Muammar Nakhle, minorenne palestinese trattenuto da Israele senza accusa da gennaio del 2021.

In una dichiarazione rilasciata lunedì, l’UNRWA ha espresso profonda preoccupazione per la continua detenzione arbitraria di Nakhle, il cui attuale periodo di detenzione amministrativa dovrebbe concludersi mercoledì.

L’agenzia delle Nazioni Unite ha spiegato che Amal ha trascorso gli ultimi 16 mesi della sua vita in detenzione amministrativa, compreso l’ultimo anno della sua infanzia, ed è ancora detenuto dalle autorità israeliane senza nessuna accusa.

L’UNRWA ha detto che Amal, rifugiato palestinese del campo profughi di al-Jalazun, vicino a Ramallah, ha compiuto 18 anni a gennaio.

Le forze israeliane lo hanno messo in detenzione amministrativa per sei mesi il 21 gennaio 2021. Dopodiché, hanno esteso la sua detenzione amministrativa per quattro mesi a maggio dello stesso anno, e poi di nuovo a settembre, per altri quattro mesi. Tre giorni prima del suo diciottesimo compleanno, le autorità d’occupazione hanno rinnovato la sua detenzione amministrativa per la terza volta, fino al 18 maggio 2022.

L’UNRWA, l’UNICEF e l’Alto Commissario per i diritti umani hanno ripetutamente lanciato appelli congiunti e chiesto l’immediato rilascio di Amal “ragioni umanitarie urgenti”.

Hanno aggiunto che la detenzione amministrativa imposta ad Amal – senza accusa e sulla base di prove segrete – è una forma di detenzione arbitraria non consentita dal diritto internazionale, in quanto lo priva delle cure adeguate necessarie per le sue condizioni mediche e lo espone ad ulteriori rischi che aggravano la sua salute.

Amal soffre di una malattia autoimmune rara e grave, e richiede un attento monitoraggio medico. Ha contratto il COVID-19 durante un’epidemia del virus nella prigione alla fine di gennaio, mettendolo a grave rischio. Sfortunatamente, non è stato in grado di ricevere le cure mediche di cui ha bisogno, secondo quanto affermato dall’UNRWA.