La riconciliazione nazionale palestinese non si ferma

La riconciliazione nazionale palestinese non si ferma

Il Cairo – InfoPal. Il vice presidente di Hamas, Mousa Abu Marzuq, e Mohammed Nasser, esponente dell’ufficio politico di Hamas, hanno incontrato ieri al Cairo un delegazione di Fatah, guidata da ‘Azzam al-Ahmed e Sakhra Bsiso, per discutere del recente rimpasto di governo dell’Autorità palestinese (Anp), decisione ritenuta da più parti politiche palestinesi “avulsa dallo spirito della Dichiarazione di Doha”.

Nonostante l’opinione generale, Abu Marzuq ha rilasciato dichiarazioni rassicuranti sulla continuazione del processo di riconciliazione nazionale e, dalla sua pagina ufficiale Facebook, il leader di Hamas ha rassicurato che i lavori del Comitato elettorale di Gaza partiranno domenica prossima, 27 maggio, giorno in cui si ripeterà un giro di consultazioni dirette tra Hamas e Fatah.

Dopo non oltre 10 giorni, Khaled Mesha’al, capo dell’ufficio politico di Hamas, e il presidente Mahmoud ‘Abbas si inconterranno di nuovo per affrontare ancora la sospesa questione della formazione del governo di unità.
Il compito del Comitato elettorale sarà preparatorio al processo elettorale del Consiglio legislativo (Clp) e in questa fase saranno ascoltate tutte le fazioni palestinesi.

“I vari comitati formatisi il giorno dopo la firma della riconciliazione, organi preposti alla garanzia delle libertà civili, saranno a breve disciplinati dalla normativa”, ha detto Abu Marzuq.

Su questo passaggio l’Egitto monitorerà con costanza, e Fawzi Barhum, portavoce di Hamas, conferma il ruolo egiziano nell’attuazione dell’accordo di riconciliazione.

“Gli otto punti che costituiscono l’intesa firmata dalle fazioni palestinesi trovano spazio d’applicazione oggi”, commenta Barhum che confida nel termine di sei mesi, a partire dal 27 maggio, come scadenza per la formazione del governo di unità.

Khalil ‘Aassaf, a capo di un comitato indipendente in Cisgiordania, accoglie con sollievo le notizie provenienti dal Cairo, e chiede che il governo di unità si formi con competenza e non meramente perché dettato dalla circostanza o da uno stato di necessità.
“Puntare sull’unità concedendo le libertà politiche e ponendo fine agli arresti a sfondo politico”.

Salah Bardawil, leader di Hamas, ha salutato l’incontro del Cairo. La sua è stata la dichiarazione politica che più delle altre ha fatto emergere l’esistenza di un buon grado di fiducia tra le parti, tra Hamas e Fatah in particolare. “E’ importante tenere i mass media lontani da questa delicata fase, per evitare pressioni e influenze dall’esterno”.

Il presidente dell’Anp, intanto, ha incontrato a Doha Shaykh Hamad bin Jassim Al Thani, per aggiornarlo sull’attuale fase politica palestinese: riconciliazione, rapporti tra le fazioni politiche e posizioni attuali dell’Anp verso Israele.

Dal campo intanto…il Comitato nazionale per la tutela dei diritti inalienabili del popolo palestinese chiede all’Anp di guardare avanti, di non cedere alle provocazioni di Israele e di adottare politiche per contrastare l’occupazione israeliana.
Nel comunicato, il Comitato scrive ad ‘Abbas: “L’esperienza ha portato solo a disastri in campo politico-nazionale, i fallimentari accordi del passato obbligano alla fine del coordinamento di sicurezza con Israele. Dimostrare di voler creare piena fiducia tra i palestinesi, allentando la morsa finanziaria, sciogliendo gli apparati di sciurezza palestinesi e, soprattutto, non escludendo a priori l’opzione della lotta popolare contro l’occupazione israeliana. Creare un fronte regionale arabo-islamico e sottrarsi dall’imperialismo sionista-americano”.

Stesso spirito è quello degli attivisti palestinesi che sono impegnati da sabato scorso in uno sciopero dimostrativo a Gaza e in Cisgiordania, per incoraggiare i politici impegnati nella riconciliazione. Con lo “sciopero per l’unità nazionale e la fine delle divisioni”, essi chiedono ad ‘Abbas di visitare la Striscia di Gaza per incontrare il premier Isma’il Haniyah.

Elisa Gennaro