Gaza – InfoPal. Wa’ed, Associazione impegnata nella causa dei prigionieri palestinesi, interviene per esporre la gravità delle violazioni israeliane all’interno delle prigioni, con particolare preoccupazione per le pratiche perseguite nella clinica del penitenziario di Ramle.
“Qui ci sono stanze che fungono da celle in isolamento, dove si consumano abusi e pratiche di tortura. Nessuno può accedervi, nemmeno il Comitato Internazionale della Croce Rossa”.
Attualmente 16 detenuti palestinesi si trovano qui, non hanno acqua, sono malati e sofferenti, e molti rischiano di restare disabili a vita per la negligenza medica.
Si ricordano i casi di Zaher Libada e Zakarya ‘Eisaa, detenuti palestinesi deceduti per l’indifferenza israeliani. Erano stati rinchiusi qui dentro, come anche Mohammed ‘Abdel ‘Aziz Abu Labada, uscito su una sedie a rotelle dopo 12 anni di carcere.
Salah Zugayyar, ex detenuto palestinese, ha fatto esperienza della clinica della prigione di Ramle, e parla di “situazione catastrofica”.
Zugayyar ha 18 anni, e conferma le violazioni israeliane e le pratiche di tortura che si consumano qui dentro ai danni dei detenuti palestinesi: “Israele provoca la loro morte lenta, e lo fa consapevolmente”.