Amman. Il Centro per la Difesa della Libertà dei Giornalisti (CDFJ), con sede in Giordania, ha affermato che molti media occidentali hanno fallito il test di credibilità, obiettività e imparzialità da quando è iniziata l’aggressione israeliana a Gaza.
In una dichiarazione rilasciata domenica scorsa, il CDFJ ha affermato che “molti media occidentali lavorano al servizio delle campagne di disinformazione israeliane e hanno svolto un ruolo nella promozione delle menzogne e delle fake news israeliane”.
Il Centro, un’organizzazione no-profit della società civile fondata in Giordania nel 1998, ha spiegato che la posizione dei media occidentali non è dovuta a una mancanza di conoscenza degli standard professionali, quanto, piuttosto, a un palese pregiudizio politico ai danni dell’indipendenza e della professionalità.
Il CDFJ ha affermato che i media occidentali più noti non si sono sforzati di verificare le narrazioni false e inventate dei leader dell’occupazione israeliana e sono stati complici nel diffondere disinformazione sulla decapitazione dei bambini israeliani, accusando il Jihad islamico palestinese di aver preso di mira l’ospedale battista di Al-Ahly e assolvendo l’occupazione dalle sue responsabilità per questo massacro, senza compiere alcuna indagine e controllo.
Il Centro aggiunge, inoltre, che “i media non hanno ripassato gli eventi storici, né i loro archivi per verificare il numero di bugie che le autorità dell’occupazione hanno diffuso negli ultimi decenni. Se i media avessero aspettato un attimo, avrebbero compreso chiaramente e con prove inoppugnabili, che dietro a decine di crimini vi era Israele, che li ha commessi e poi disconosciuti mentre era totalmente coinvolto nella loro attuazione. Tutto ciò è documentato dai rapporti delle Nazioni Unite, dai rapporti delle missioni e dai comitati internazionali indipendenti”.
Inoltre, la CDFJ ha condannato la parzialità di molti media occidentali che si basano sull’identità e sull’affiliazione delle vittime, e non sul diritto alla vita, sul diritto alla dignità umana e su tutti i diritti garantiti dalla Carta Internazionale dei Diritti Umani e dal diritto internazionale umanitario.
Il Centro ha sottolineato che l’argomento dei diritti umani, fin dall’inizio dell’aggressione a Gaza, è stato assente in molti media occidentali, che non si sono preoccupati dei crimini di guerra commessi a Gaza, né hanno alzato la voce per rivendicare i bisogni fondamentali come il diritto alla vita, al cibo, all’acqua, al riparo e alla protezione dello staff medico e degli ospedali, e le loro telecamere non hanno ripreso le centinaia di bambini che sono stati martirizzati.
La CDFJ ha ricordato come i media occidentali si siano schierati a favore della guerra in Ucraina, come abbiano sostenuto il diritto del popolo ucraino di affrontare l'”aggressione russa” e come abbiano fatto luce sui crimini e le violazioni dei diritti umani che si sono verificati in Ucraina, e ha chiesto: “Perché la coscienza dei media occidentali si è svegliata in Ucraina, ma non lo ha fatto quando sono stati commessi crimini a Gaza?”
Il Centro ha affermato che i codici di condotta ed etica professionale che i media occidentali considerano, in particolare l’indipendenza e il rifiuto dei pregiudizi, sono stati deliberatamente trascurati e non applicati.
Il Centro ha criticato le campagne persecutorie condotte dai media contro i giornalisti che criticano l’aggressione israeliana, che sostengono i diritti dei palestinesi o che esprimono obiezioni alla parzialità dei loro organi di informazione nei confronti della narrazione israeliana.
La CDFJ ha dichiarato che alcuni giornalisti sono stati espulsi dal loro lavoro per aver criticato la leadership israeliana e altri sono stati deferiti per indagini a causa delle loro posizioni manifestate, mentre altri hanno avuto il coraggio di presentare le dimissioni per protestare contro la palese parzialità delle loro istituzioni.
La CDFJ ha invitato i media occidentali a rivedere le proprie posizioni, a impegnarsi a diffondere la verità, ad allinearsi ai concetti di giustizia e di diritto e ad adottare gli standard dei diritti umani di cui hanno sempre parlato nei loro servizi e nelle loro relazioni stampa.
Il Centro ha, infine, affermato che l’occupazione israeliana, prendendo di mira i giornalisti, vuole nascondere i propri crimini, osservando, tuttavia, che uccidere i testimoni (i giornalisti) non uccide la verità.
(Fonte: PIC).
Traduzione per InfoPal di Aisha T. Bravi