Famiglia di attivista palestinese ucciso chiede fine delle donazioni internazionali all’ANP

MEMO. Mercoledì, la famiglia dell’attivista palestinese Nizar Banat, assassinato l’anno scorso, ha invitato i donatori internazionali a smettere di finanziare le istituzioni dell’Autorità Palestinese (ANP), afferma una nota.

Nizar Banat fu picchiato a morte dall’Apparato di sicurezza dell’Autorità Palestinese, l’anno scorso. Sotto pressione internazionale, l’ANP ha iniziato a processare 14 dei suoi agenti di sicurezza. Tuttavia, martedì è stato rivelato che erano stati rilasciati dalla custodia nonostante la decisione del tribunale militare di tenerli in detenzione.

Il direttore del Musawa Center for Human Rights, Ibrahim al-Barghouthi, ha affermato che il procuratore militare dell’ANP ha detto che erano stati rilasciati a causa della diffusione del COVID-19.

La famiglia ha incolpato il presidente dell’ANP, Mahmoud Abbas, per le conseguenze sulla sicurezza civile a seguito del rilascio degli accusati. Ha poi invitato i donatori internazionali a interrompere i finanziamenti ai servizi di sicurezza dell’Autorità Palestinese che “torturano, abusano e uccidono” i palestinesi.

La famiglia ha sottolineato che l’invio di denaro all’Autorità Palestinese rende gli stati complici delle “uccisioni e torture” dei palestinesi.

Ha aggiunto che si sta rivolgendo ai tribunali internazionali per perseguire l’Autorità Palestinese ed i suoi servizi di sicurezza per l’omicidio di Banat.

Traduzione per InfoPal di F.H.L.