InfoPal. Di Lorenzo Poli. Martedì 10 ottobre 2023, l’Ansa ha pubblicato un articolo con questo titolo: “Oltre 1.200 morti in Israele. Neonati decapitati in un kibbutz. L’esercito verso l’offensiva totale”. Secondo la notizia, Hamas avrebbe decapitato neonati israeliani tenuti in ostaggio, scrive l’ANSA:
“L’orrore della guerra non conosce limiti, neanche davanti a bambini innocenti che dormono nelle loro culle, alcuni nel lettone con mamma e papà: la furia di Hamas non li ha risparmiati nel kibbutz di Kfar Aza, dove i soldati israeliani hanno raccontato di aver trovato almeno 40 piccoli uccisi tra le decine di persone trucidate a sangue freddo. Alcuni dei bimbi, anche neonati, sono stati “decapitati”, hanno raccontato scioccati alla tv israeliana, secondo il reportage di una reporter di It24″. E continua: “Nel kibbutz – le hanno riferito i responsabili dell’esercito – sono state uccise decine, forse centinaia di persone tra uomini, donne e bambini: è stata una strage”. La notizia fa scandalo su tutti i tg nazionali e internazionali e viene rilanciata da tutta l’informazione mainstream.
Poco dopo, l’esercito israeliano ha affermato di non avere “conferma” delle accuse secondo cui “Hamas avrebbe decapitato bambini”. Il portavoce dell’esercito israeliano, al telefono con l’agenzia turca Anadolu, ha dichiarato che non hanno informazioni che confermino le accuse secondo cui “Hamas ha decapitato bambini”. “È stato affermato che il braccio armato di Hamas, le Brigate al-Qassam, ‘ha decapitato molti bambini israeliani’, ma quando Anadolu ha contattato al telefono il portavoce dell’unità dell’esercito israeliano e ha chiesto informazioni sulle accuse, la risposta è stata: “Abbiamo visto la notizia, ma non abbiamo alcun dettaglio o conferma al riguardo”. L’esercito israeliano dunque afferma di non saperne nulla.
Nonostante ciò, la notizia viene continuamente rilanciata su tutti i media.
Il giorno dopo, la giornalista israeliana Nicole Zedek, che aveva pubblicato le informazioni sui “40 bambini ebrei a cui Hamas ha tagliato la testa”, ha ammesso di aver dato una notizia falsa. In precedenza, al canale televisivo israeliano i24News, aveva detto di aver visto 40 bambini con la testa mozzata nell’insediamento di Kfar Aza dopo che era stato preso sotto il controllo di Hamas. La comunità internazionale ha chiesto di fornire prove, ma lei si è rifiutata di fornirle, per poi, infine, ritrattare completamente le sue dichiarazioni.
Zedeck ha rivelato che l’informazione che le era stata passata da alcuni soldati e non ha prove dirette. Intanto i media occidentali hanno fatto il titolo su questa menzogna di guerra senza neanche verificarla.
La cosa più importante è che l’informazione sui 40 bambini decapitati si sia diffusa in tutto il mondo perché, come sanno tutti i massmediologi, la prima notizia è quella conta. Solo pochi vedranno la smentita, e ancora in pochi la leggeranno poiché è stata trasmessa su pochissimi media.
Alla smentita si è unito anche Oren Ziv, giornalista israeliano di 972mag: “Durante il tour a Kfar Azza, non abbiamo visto prove di ‘Hamas che massacra i bambini’. E’ deplorevole che Israele ora usi queste false accuse per intensificare i bombardamenti su Gaza”. Ziv ha scritto sulla piattaforma X: “Ricevo molte domande sulle notizie di “bambini decapitati da Hamas” che sono state pubblicate dopo il tour dei media nel villaggio. Durante il giro non abbiamo visto alcuna prova di ciò e nemmeno il portavoce dell’esercito o i comandanti hanno menzionato tali fatti”.
Il 12 ottobre, Hamas ha respinto la notizia, diffusa da alcuni media occidentali che accusava i suoi combattenti di aver ucciso o decapitato bambini e di colpire civili. In una dichiarazione, ha condannato “la promozione della propaganda dell’occupazione israeliana, che è piena di bugie e invenzioni, come tentativo di coprire i crimini e i massacri commessi dall’occupazione israeliana ogni giorno, la maggior parte dei quali equivale a crimini di guerra e genocidio. (…) I combattenti per la libertà palestinese stanno colpendo le postazioni e le basi militari e di sicurezza dell’occupazione israeliana – che sono tutti obiettivi legittimi”.
Hamas ha dichiarato come i principali media occidentali non abbiano denunciato i crimini di guerra e il genocidio commessi dall’occupazione israeliana, che ha colpito indiscriminatamente e violentemente quartieri e bombardato decine di case con i loro abitanti all’interno, uccidendo più 1203 persone, e ferendone 5.763, tra cui molti bambini. Il movimento Hamas ha precedentemente invitato i media occidentali a verificare i fatti prima di riportare disinformazione e notizie false provenienti da fonti dell’occupazione israeliana. “Il mondo scoprirà la falsa narrativa israeliana, che diffonde disinformazione sulle presunte atrocità commesse dalla resistenza palestinese”, ha affermato Ezzat al-Resheq, membro dell’Ufficio politico di Hamas.
In ultimo, il 14 ottobre, la giornalista della CNN, Sara Sidner, si è scusata per aver affermato che “il movimento Hamas ha decapitato bambini” durante l’operazione Ciclone al-Aqsa, dopo che non era riuscita a provare le affermazioni. Sidner ha scritto sul suo account X, precedentemente noto come Twitter: “Ieri, l’ufficio del primo ministro israeliano ha affermato di aver confermato che Hamas ha decapitato neonati e bambini mentre eravamo in diretta. Il governo israeliano ora afferma di non poter confermare che i bambini siano stati decapitati”. Sidner si è scusata per l’affermazione e ha affermato che avrebbe dovuto stare più attenta “con le mie parole”.
Dunque ricapitolando, l’Ansa ha riportato la notizia non verificandola, prendendola dalla giornalista di i24News che a sua volta non l’ha verificata. In tutto ciò l’esercito israeliano, quello direttamente testimone degli ipotetici fatti, dice di non saperne nulla, e pure altri giornalisti che avevano riportato la notizia, oggi negano i fatti in quanto chiaramente un fake di guerra.
Nonostante ciò, ogni giorno i media mainstream italiani citano la strage dei bambini decapitati e rilanciano la notizia con il fine di indurre l’opinione pubblica occidentale al disgusto: demonizzando l’avversario si genera disgusto ed il disgusto ci porta infallibilmente all’indignazione e alla richiesta della guerra per combattere il male. In sostanza è quello che i media occidentali stanno facendo con Hamas e con il popolo palestinese, volendoli identificare nel calderone del “terrorismo islamico”. Si permettono di mettere in atto questo tipo di disinformazione perchè sanno che hanno di fronte l’uomo medio. Nel 1963, con il mediometraggio “La Ricotta”, Pasolini ci insegna, attraverso Orson Welles, che l’uomo medio “è un mostro, un pericoloso delinquente conformista, razzista, colonialista, schiavista, qualunquista”. I media non fanno altro che raccogliere questo suo consenso ed alimentare la sua “pericolosa delinquenza” nell’opinione pubblica. Si tratta dunque, nuovamente, di una pagina vergognosa e anti-etica del giornalismo mainstream.