Hamas non sapeva in anticipo del festival musicale, afferma la polizia israeliana

MEMO. Un’indagine condotta dalla polizia israeliana ha concluso che le fazioni della resistenza palestinese coinvolte nell’operazione Al-Aqsa Flood del mese scorso non erano a conoscenza del festival musicale di Nova, tenutosi vicino al confine con la Striscia di Gaza assediata.

Secondo quanto riportato da Haaretz, la resistenza non era a conoscenza del rave, che si svolgeva vicino al Kibbutz Re’im, e ha preso di mira il raduno in modo del tutto casuale e inaspettato. L’incidente avrebbe causato 364 morti ed è stato uno degli eventi utilizzati dalle forze di occupazione per giustificare la guerra genocida in corso contro Gaza, che finora ha causato la morte di oltre 12.000 persone.

Haaretz ha osservato che “questa valutazione si basa sugli interrogatori dei terroristi (resistenti, ndr) e sulle indagini della polizia sull’incidente, tra le altre cose, che rivelano che i terroristi intendevano infiltrarsi a Re’im e in altri kibbutzim vicino al confine con Gaza”.

L’indagine della polizia ha anche rivelato che un elicottero militare israeliano da combattimento è arrivato sul posto e ha aperto il fuoco indiscriminatamente, uccidendo i partecipanti al festival, alcuni dei quali erano di altre nazionalità.

“All’evento erano presenti, secondo le nostre stime, circa 4.400 persone, la maggior parte delle quali è riuscita a fuggire in seguito alla decisione di disperdere l’evento presa quattro minuti dopo l’attacco missilistico”, ha dichiarato un’alta fonte della polizia.

Un altro rapporto dell’emittente israeliana Channel 12 ha affermato che gli investigatori non hanno trovato mappe sui corpi dei combattenti della resistenza che potessero essere collegati all’evento all’aperto, mentre nei casi di altri attacchi di quel giorno, essi indossavano mappe nelle quali erano specificati i loro obiettivi.

Secondo quanto riferito, la resistenza palestinese si è resa conto che nell’area si stava svolgendo un evento importante solo dopo che la polizia ha iniziato a disperdere i partecipanti alla festa a causa dell’operazione più ampia e si è quindi diretta verso di esso.

La notizia arriva mentre Israele ha rivisto il bilancio ufficiale delle vittime degli attacchi del 7 ottobre, abbassando la cifra a circa 1.200 persone, rispetto alle 1.400 iniziali. Il portavoce del governo israeliano Mark Regev è stato interpellato al Mehdi Hasan Show in merito alle false affermazioni.

“Abbiamo capito di aver sovrastimato, di aver commesso un errore. C’erano corpi così gravemente bruciati che pensavamo fossero nostri, ma alla fine erano terroristi di Hamas”, ha dichiarato.

Lo Stato di occupazione non è però riuscito finora a spiegare come i combattenti della resistenza palestinese abbiano potuto compiere un attacco su vasta scala che ha bruciato centinaia di persone in modo irriconoscibile, oltre a veicoli parcheggiati, soprattutto perché erano in possesso solo di armi leggere.

In un’intervista rilasciata ad un programma radiofonico dell’emittente statale Kan, una testimone israeliana, Yasmin Porat, ha svelato il ruolo delle forze di occupazione nella morte dei cittadini israeliani, affermando che “hanno eliminato tutti, compresi gli ostaggi. C’è stato un fuoco incrociato molto, molto pesante e persino il bombardamento dei carri armati”.