La polizia israeliana arresta il capo del Comitato arabo di Azione in Israele e altri leader

Nazareth. Giovedì mattina, l’ex deputato della Knesset Mohammad Barakeh, presidente del Comitato arabo di azione (Arab Follow-Up Committee) per i cittadini arabi di Israele, è stato arrestato da agenti di polizia che utilizzavano un veicolo non contrassegnato, mentre si stava recando ad una protesta a Nazareth. La polizia ha portato Barakeh in una stazione di polizia per interrogarlo.

La polizia ha anche arrestato cinque leader politici palestinesi, cittadini di Israele, in relazione alla protesta, tra cui gli ex membri della Knesset israeliana del partito politico Balad, Sami Abu Shehadeh, Mtanes Shehadeh e Haneen Zoabi, e il vice segretario generale del partito, Yousef Tatour. È stato arrestato anche Mahmoud Mawasi, membro dell’Alto Comitato di Controllo.

La polizia ha rilasciato un comunicato stampa in cui si afferma che Barakeh è stato arrestato per aver sfidato le istruzioni della polizia e per aver tentato di organizzare una protesta illegale che aveva il potenziale di incitare al disordine pubblico e di disturbare la pace.

Mercoledì, Barakeh aveva informato il comandante della polizia di Nazareth che il suo Comitato aveva intenzione di organizzare una protesta in piazza Al-‘Ain, a Nazareth, aspettandosi non più di 50 partecipanti. Nella sua comunicazione con il comandante, Barakeh aveva sottolineato che, secondo la legge israeliana, la protesta non richiedeva un permesso e aveva chiesto che la polizia si astenesse dall’interferire con la sua organizzazione.

Barakeh è stato trasferito alla stazione di polizia di Beit She’an, mentre gli altri detenuti sono stati trasferiti alla stazione di polizia di Migdal Haemek.

Hassan Jabareen, direttore generale di Adalah – Centro legale per i diritti delle minoranze arabe in Israele, che fornisce assistenza legale a Barakeh e agli altri leader politici, ha commentato: “Proprio mercoledì, la Corte Suprema israeliana ha emesso una sentenza che sottolinea come la polizia non abbia l’autorità di vietare in modo generalizzato e arbitrario le proteste dei cittadini palestinesi in Israele, anche in tempo di guerra. Oggi, tuttavia, stiamo assistendo all’attuazione di un divieto draconiano da parte della polizia, con l’intento di mettere a tacere ogni forma di critica e di sopprimere la libertà di espressione e di riunione dei cittadini palestinesi e dei loro leader. Queste detenzioni sono palesemente illegali e mirano chiaramente a ostacolare l’attività politica palestinese che rientra nei confini della legge”. 

(Fonte: WAFA).

Traduzione per InfoPal di L.P.