Manifestazioni anti-Muro: l'esercito israeliano spara colpi proibiti

Cisgiordania. Le forze israeliane hanno fatto uso di munizioni da guerra contro i dimostranti che hanno partecipato ieri alla manifestazione settimanale anti-Muro, organizzata dal villaggio di Bil'in.

Ashraf al-Khatib, 31 anni, di Bil'in, è stato raggiunto a una gamba da un proiettile calibro 5,56. Il comitato popolare locale ha chiarito che non erano stati sparati colpi di preavviso, e che i soldati si sono lanciati verso Ashraf dopo che quest'ultimo è caduto per terra, nel tentativo di arrestarlo. I manifestanti sono però riusciti a portarlo dentro un'autovettura, ha proseguito il comitato, e il ferito è stato quindi trasportato in ospedale, dove i medici hanno scoperto che il proiettile gli aveva spaccato un osso.

Un portavoce militare israeliano ha confermato che le truppe hanno sparato un proiettile calibro 5,56 per respingere un dimostrante “estremamente violento”. Quando gli è stato chiesto di specificare quanto fosse stato violento, il portavoce ha risposto che aveva lanciato delle pietre ai militari. Ha quindi aggiunto che, in base alle norme per il combattimento, contro questo genere di manifestanti si usano i proiettili da guerra.

All'inizio della dimostrazione, secondo quanto riferito dal comitato locale, una folla di centinaia di persone, formata da abitanti del luogo e attivisti stranieri, si è radunata dopo la preghiera di mezzogiorno per marciare verso il Muro di separazione, chiedendo che fosse permesso loro di camminare sul 60% della terra del villaggio annessa illegalmente ad Israele. Il corteo ha anche espresso la propria solidarietà con i palestinesi di Gerusalemme est, due dei quali sono stati uccisi mercoledì da uno dei guardiani delle colonie.

Ha poi riportato il comitato che, dopo che un giovane palestinese ha lanciato una pietra alle forze di guardia presso il Muro, queste hanno sparato verso i dimostranti “grandi quantità” di lacrimogeni, colpendo un attivista straniero e tre fotografi che si erano avvicinati per fotografare i soldati.

Proiettili da guerra contro i cortei di tutta la Cisgiordania

Il Comitato popolare per il coordinamento della lotta ha aggiunto che anche contro i cortei organizzati in contemporanea nei villaggi di Ni'lin e an-Nabih Salih sono state sparate munizioni da guerra in acciaio.

A Ni'lin, il portavoce del Comitato Jonathan Pollack ha infatti affermato che i militari israeliani hanno attraversato il Muro e fatto uso di proiettili da guerra per respingere i manifestanti. Un portavoce dell'esercito ha dichiarato che la cifra di questi ultimi si aggirava intorno alla quarantina, e che i soldati erano bersaglio di lanci di pietre.

Ad an-Nabih Salih, a nord-ovest di Ramallah, oltre a sparare proiettili senza rivestimento di gomma, le truppe hanno anche arrestato uno dei dimostranti, riferisce sempre Pollack. Un comunicato dell'esercito ha dichiarato il villaggio “zona militare chiusa” dopo che anche qui i manifestanti hanno tirato sassi ai soldati israeliani, ferendo leggermente uno di loro.

Il comitato locale ha aggiunto che, dall'altra parte, tre manifestanti sono stati feriti dai metodi repressivi israeliani, e che le truppe hanno invaso le case del villaggio dopo la fine del corteo, arrestando alcuni giovani che vi avevano partecipato. Gli scontri sono quindi scoppiati nuovamente in seguito ad altri lanci di pietre, e i militari hanno così bloccato per diverse ore la strada principale del piccolo centro cisgiordano.

Il giudice militare proibisce l'uso di proiettili calibro 5,56 per controllare la folla

Nel luglio 2009, il brigadiere generale del Judge advocate general (Jag) israeliano Avichai Mandelbit informò l'associazione umanitaria B'Tselem che l'esercito non classificava i proiettili calibro 5,56 tra i mezzi di dispersione della folla.

B'Tselem ha quindi scritto al Jag per chiedere che l'esercito cessasse di usare questo tipo di proiettili, dopo che almeno due palestinesi disarmati sono stati uccisi – uno di loro era un ragazzo di 14 anni di al-Khalil (Hebron).

Il giudice militare ha replicato confermando che esistono delle norme rigide riguardo all'uso delle munizioni, e sostenendo però che se le notizie fornite ai media parlano dell'utilizzo dei calibro 5,56 per disperdere la folla, questo viene certamente riportato “per errore o fraintendimento”. Il giudice ha quindi aggiunto che le regolazioni sugli scontri a fuoco sono state “chiarite insieme agli elementi operativi del Comando centrale”.

(Fonte: Maan)

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