Ministro degli Esteri russo e funzionario senior dell’ONU chiedono cessate il fuoco immediato a Gaza

Mosca – MEMO. Il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov e il coordinatore speciale delle Nazioni Unite per il processo di pace in Medio Oriente Tor Wennesland hanno chiesto un cessate il fuoco immediato nell’enclave palestinese assediata di Gaza, ha riferito l’agenzia di stampa Anadolu.

In un comunicato, il ministero degli Esteri russo ha affermato che Lavrov e Wennesland si sono incontrati mercoledì sera e hanno discusso in dettaglio la situazione a Gaza.

“Nella catastrofe umanitaria che si sta verificando nell’enclave, è stata sottolineata l’importanza di un cessate il fuoco immediato, di garantire un accesso sicuro e senza ostacoli a tutte le vittime e a coloro che ne hanno bisogno, e di rilasciare gli ostaggi”, ha dichiarato il ministero.

Lavrov ha affermato che l’attacco di Hamas del 7 ottobre “merita una condanna”, ma non può essere usato come pretesto per la punizione collettiva di milioni di palestinesi.

Il ministro e il funzionario dell’ONU hanno anche prestato attenzione alle prospettive di ripristino del processo di pace israelo-palestinese dopo la fine delle attività di combattimento a Gaza.

“Entrambe le parti hanno sottolineato che non c’è alternativa alla soluzione dei due Stati che preveda la creazione di uno Stato palestinese indipendente all’interno dei confini del 1967 con Gerusalemme Est come capitale, che coesista in pace e sicurezza con Israele”.

I due hanno anche avuto uno scambio di opinioni sulla situazione generale del Medio Oriente, tra cui la crescente tensione tra Israele e Libano, gli attacchi israeliani alla Siria e l’instabilità del Mar Rosso.

Wennesland ha incontrato anche l’inviato presidenziale russo per il Medio Oriente, Mikhail Bogdanov, precisando che si è discusso dell’attuale situazione a Gaza, con particolare attenzione alla mobilitazione degli sforzi globali volti ad accelerare il cessate il fuoco.

“È stato sottolineato che senza una giusta soluzione alla questione palestinese, una stabilizzazione duratura e a lungo termine della situazione in Medio Oriente è impossibile”, ha dichiarato il ministero.

Israele conduce un’offensiva militare mortale contro la Striscia di Gaza da quando, il 7 ottobre, un attacco transfrontaliero del gruppo di resistenza palestinese Hamas ha ucciso circa 1.200 persone.

Da allora, tuttavia, Haaretz ha rivelato che gli elicotteri e i carri armati dell’esercito israeliano hanno in realtà ucciso molti dei 1.139 soldati e civili che, secondo Israele, sarebbero stati uccisi dalla Resistenza palestinese.

Da allora, più di 33.300 palestinesi sono stati uccisi e quasi 76 mila feriti, tra distruzioni di massa e carenza di beni di prima necessità.

Israele è accusato di genocidio dalla Corte internazionale di giustizia (CIG) che, a gennaio, ha emesso una sentenza provvisoria ordinando di fermare gli atti di genocidio e di adottare misure per garantire l’assistenza umanitaria ai civili di Gaza.

(Foto: Russian Foreign Ministry/Handout/Anadolu Agency]).

Traduzione per InfoPal di F.H.L.