Prosegue in Svizzera la visita ufficiale di parlamentari di Hamas…nonostante Israele

Gaza – InfoPal. Mushir al-Masri, deputato palestinese, in questi giorni in visita ufficiale a Ginevra alla guida di una delegazione di parlamentari di Hamas, è intervenuto a proposito dell’andamento del tour.

“Il gruppo palestinese ha avuto modo di incontrare la Commissione per i Diritti Umani dell’Unione Interparlamentare (Parlamento internazionale svizzero) per discutere degli arresti illegali dei deputati palestinesi da parte di Israele”.

Al-Masri ha fatto sapere di aver chiesto ai colleghi svizzeri di mettere in discussione la presenza israeliana nell’Unione, quindi della rappresentanza di deputati israeliani della Knesset (parlamento israeliano).

Sebbene con un altro significato, in Israele intanto, il portavoce del parlamento, Reuven Rivlin, ha minacciato di invalidare la propria adesione all’Unione attraverso forme di pressione finanziaria, ovvero bloccando i contributi israeliani (pari a circa 80mila dollari), in forma di protesta all’accoglienza del gruppo di Hamas in Svizzera.

Rivlin ha dichiarato per mezzo stampa di aver incontrato, circa un mese fa, Anders Johnson, Segretario generale dell’Unione interparlamentare, dal quale aveva ricevuto rassicurazioni a garanzia che nessun esponente di Hamas sarebbe stato mai accolto, e che mai si sarebbe riconosciuto il gruppo politico al governo di Gaza.

“Israele è membro dell’Unione interparlamentare, paghiamo tasse e contributi per questa membership”, ha puntualizzato Rivlin, autore di una lettera di protesta all’Unione, alla quale si sono accodate le critiche del ministro degli Esteri di Israele, Avigdor Lieberman.

Al-Masri, ha replicato: “Non lasceremo il foro internazionale, siamo qui per rivelare al mondo l’inganno sionista. Nonostante Israele continui a gettare veleno sulla visita della delegazione parlamentare palestinese in Svizzera, con il contributo decisivo della lobby sionista, il gruppo di deputati di  Hamas continuerà ancora per tutta questa settimana a incontrare, in via ufficiale, rappresentanti comunali di Ginevra, colleghi dell’Unione Interparlamentare, responsabili del Comitato Internazionale della Croce Rossa (Icrc), per esporre i crimini e gli oltraggi di Israele contro il popolo palestinese e contro il principio di legalità internazionale.

“Oggi qui, siamo protagonisti di uno sforzo enorme per cambiare il corso della lettura dei fatti sul campo, quella sulla quale ha lavorato per decenni la lobby sionista nel mondo. Basta con la politica sionista di mistificare la realtà e di presentare un’altra natura del conflitto, o meglio, dell’occupaizone israeliana della Palestina.
Faremo di tutto per smascherare i ricatti politici dietro la politica sionista e per essere presenti e accolti nei fori internaizonali in maniera del tutto spontanea. Come dovrebbe essere in quanto potere politico eletto democraticamente dal nostro popolo”, ha spiegato al-Masri.

“I tentativi sionisti di gettare ombra e confusione sulla nostra presenza nel cuore dell’Europa, oggi, in veste ufficiale, dimostrano quanto Israele sia isolato, e quanto sia consapevole del proprio isolamento internazionale, e che l’occupazione è giunta a un punto di non ritorno”.

Presso la sede di Icrc si è discusso anzitutto di detenuti e questioni umanitarie.
Così il deputato palestinese nella delegazione, Sayed Abu Musameh, ha esposto agli esperti di Icrc i casi di tortura, e delle detenzioni isolamento (motivi al centro del lungo anno di scioperi nelle prigioni).

Il parlamentare Khamis an-Najjar ha fatto il punto della situaizone sulla crisi umanitaria di Gaza, cronicamente sull’orlo di una catastrofe, a partire dal settore medico-sanitario, con centinaia di palestinesi che rischiano la vita per mancanza di medicinali, servizi e per il divieto (imposto da Israele) di viaggiare all’estero per curarsi.

Mentre qusto accade sul suolo europeo, al Cairo, Khaled Mesha’al, capo dell’ufficio politico di Hamas, incontrerà domani l’inviato per il Medio Oriente svizzero.
“Questo appuntamento dimostra la volonta di entambe le parti ad avere relazioni ordinarie e ufficiali, un riconoscimento della legalità del Movimento politico alla guida del governo di Gaza, in quanto esito di una processo elettorale democratico”, ha commentato Mesha’al.

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